Monday 26 November 2012

Leonardo da Vinci

On page 210 of John Wells' Longman Pronunciation Dictionary (2008), we find that the originally Italian surname da Vinci is transcribed as də ˈvɪntʃ i. The transcription provided indicates that native speakers of English pronounce it both as də ˈvɪntʃi and də ˈvɪnʃi


As my readers will know, for words belonging to foreign languages, which are in use in English, LPD, besides giving their anglicized pronunciation(s), also shows how they are pronounced in the language of origin. So for da Vinci, we find the Italian "[dav ˈvin tʃi]". This transcription indicates that, according to John Wells, Italians normally say dav ˈvintʃi, with doubling of the v due to the presence of the preposition da before a word beginning with a consonant sound. This phenomenon is called technically 'raddoppiamento (fono)sintattico'.

But do Italians really pronounce Leonardo's surname as dav ˈvintʃi?

Although dav ˈvintʃi is by no means impossible in Italy, this pronunciation is nowadays not to be regarded as belonging to the standard accent. Italians pronounce da Vinci as da ˈvintʃi. (Listen to these Forvo audio clips, for example.) The pronunciation with the raddoppiamento is today only to be found in some parts of Tuscany and is considered a dialectal feature, though elocutionists still sometimes teach it as 'correct speech', especially to would-be actors. But Italians practically never use 'double v' in da Vinci!

This is confirmed by Canepari's DiPI (p.207), which acknowledges both da ˈvintʃi and dav ˈvintʃi but prioritises the former and defines the latter as "la pronuncia tradizionale di base toscana, un tempo l'unica accolta dalle compagnie teatrali e dalla Rai", that is 'the traditional pronunciation based on Received Tuscan Italian which used to be taught to actors in the past and which was once preferred by the national broadcasting service RAI'.


The variant with the raddoppiamento is still the only one provided by the DOP Online (look under da), the Dizionario di Ortografia e Pronunzia published by Rai & Eri in 2010. The pronunciation offered by the DOP is, like most of the pronunciations it gives, a 'stage pronunciation', not the actual pronunciation used by native speakers in Italy. 

The reason da Vinci is pronounced da ˈvintʃi in contemporary standard Italian pronunciation (SIP) lies in the type of word that follows the preposition da ('from'): when da is followed by a name, as is the case in (Leonardo) da Vinci, there is no raddoppiamento. When it is followed by a noun, as in, for example, da capo ('from scratch'), both pronunciations with and without the raddoppiamento are acceptable: da ˈkapo, dak ˈkapo. The former is usually regarded as the norm, whereas the latter is for some speakers a more formal variant (also sometimes spelt daccapo). In elocution and some Tuscan Italian, the situation is reverted for both da + name and da + noun. 

What does trigger the raddoppiamento (fono)sintattico in today's SIP is , meaning '(he/she/it) gives'. So the expression non dà resto (literally '(it) doesn't give any change') is pronounced non ˈdar ˈrɛsto, never *non ˈda ˈɾɛsto.

The raddoppiamento (fono)sintattico shows much regional variation and is absent from most northern accents.


Leonardo da Vinci

A pagina 210 del Longman Pronunciation Dictionary (2008), troviamo trascritta in simboli IPA la pronuncia del cognome italiano da Vinci: də ˈvɪntʃ i. Questa trascrizione indica che nel mondo anglosassone i nativi pronunciano sia də ˈvɪntʃi che də ˈvɪnʃi.

Come sapranno bene i miei lettori, per quanto concerne le parole straniere, l'LPD di John Wells fornisce sia le pronunce anglicizzate sia le possibili varianti nella lingua d'origine. Per da Vinci, quindi, troviamo, oltre alla trascrizione per l'inglese, anche quella relativa all'italiano: "[dav ˈvin tʃi]". Quest'ultima suggerisce che, secondo l'autore del suddetto dizionario, gli italiani normalmente dicono dav ˈvintʃi, pronunciando un doppio v non presente nell'ortografia per via del cosiddetto 'raddoppiamento (fono)sintattico', causato dalla presenza della preposizione da davanti ad una parola iniziante per suono consonantico.

Ma siamo veramente sicuri che gli italiani dicano dav ˈvintʃi?
  
Sebbene dav ˈvintʃi non sia impossibile in Italia, questa pronuncia è da considerarsi non facente parte dello standard. Gli italiani per la maggior parte dicono da ˈvintʃi: ascoltate queste clip audio fornite dal sito Forvo. La pronuncia col raddoppiamento è oggi una delle caratteristiche che contraddistinguono solo alcuni accenti della Toscana ed è quindi un tratto tipicamente dialettale, sebbene alcuni insegnanti di dizione ritengano che questa sia ancora l'unica pronuncia 'corretta'!

Quanto affermato finora è confermato dal DiPI del Canepari (p.207), il quale accoglie sia da ˈvintʃi che dav ˈvintʃi, ma dà giustamente priorità alla prima variante e definisce la seconda "la pronuncia tradizionale di base toscana, un tempo l'unica accolta dalle compagnie teatrali e dalla Rai".

In realtà quest'ultima pronuncia è ancora l'unica variante fornita dal DOP online, il Dizionario di Ortografia e Pronunzia edito da Rai & Eri (2010). Come avviene per le trascrizioni di molti degli altri lemmi contenuti nel dizionario, anche questa pronuncia è tipica dell'ambito della dizione e non rispecchia per nulla la realtà fonetica italiana.  

La ragione per la quale da Vinci si pronuncia da ˈvintʃi nello standard italiano odierno è da ricercarsi nel tipo di parola che segue la preposizione da: se dopo da troviamo un nome proprio, come nel caso di (Leonardo) da Vinci, non c'è raddoppiamento; se invece troviamo un sostantivo, come in da capo, sia la pronuncia col raddoppiamento che quella senza sono accettabili: da ˈkapo, dak ˈkapo. Solitamente la prima è considerata la norma, mentre la seconda è per alcuni parlanti una variante più formale (a volte scritta daccapo). Nell'ambito della dizione e in alcuni accenti toscani, la situazione è capovolta rispetto a quanto detto sinora, sia per da + nome proprio che per da + sostantivo.   

La parola che provoca il raddoppiamento (fono)sintattico nella pronuncia italiana standard è e non da. L'espressione non dà resto si pronuncia, quindi, non ˈdar ˈrɛsto, mai *non ˈda ˈɾɛsto.

Il raddoppiamento (fono)sintattico è un fenomeno con tante varianti regionali ed è assente in molti accenti del nord d'Italia.

5 comments:

  1. So, as regards the two “r”, what do we have in non ˈdar ˈrɛsto? A trill or two separate taps?

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    1. I see, thanks. (BTW, that’s the way in which Spanish speakers would pronounce *non ˈda ˈɾɛsto – where the “r” stands for a a tap, I gather?)

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    2. In Italian: /ɾ/= an alveolar tap; /r/= an alveolar trill.

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    3. Why yes, I should have paid more attention!

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