The book
you can see to the left is called La
prova a test del Concorso Insegnanti - Inglese and was published by Alpha
Test last October. It is a course for trainee as well as in-service teachers in
Italy who need to prepare for a national teaching test in January recently announced by
the Italian Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR). In
particular, this volume is aimed at teachers of EFL. (There are other books
from the same publisher on French, German, and Spanish as well.)
The volume, which costs €
19.90,
is divided into two main parts: part 1 (chapters 1-3) is about the 'phonology',
the morphology, and syntax of English; part 2 contains a series of exercises
(multiple-choice questions) based on the theory of the language presented in
the first three chapters.
The section
devoted to English pronunciation is barely 3 pages long (pp.3-5). After a short
introduction concerning the history of English and the countries where it is
spoken, the editor of the book, Giuseppe Vottari, discusses the difficult relationship
between graphemes and phonemes. On page 4 we find a, to my mind, entirely
unnecessary chart showing the pronunciation in RP of the 26 letters of the English
alphabet:
One thing
we notice immediately is that the symbols given for o are completely wrong. Also, the type of transcription used is not
the one we find today in the three major English pronouncing dictionaries: ODP,
C(E)PD, and LPD. The system of transcription we see in the screenshot above has
in fact been popular at various times in the past (see, for example, Daniel
Jones' English Pronouncing Dictionary up
to its 13th edition) and is based on the so-called Romanization principle, i.e.
the degree to which symbols giving phonetic detail about the most frequent allophone
are replaced by their nearest Roman symbols, e.g. i instead of ɪ in it. The system mostly used in
dictionaries today is not based on the principle of Romanization but is of a
comparative phonemic kind, as it seeks to be phonetically explicit for the
purposes of comparing English with other languages. (For more on this see Gimson's Pronunciation of English, 2008,
pp.97-98.)
It is
curious to note that at the bottom of page 4, and on page 5, we find another
chart representing what the editor rather shockingly defines as "le [sic] lettere
dell'alfabeto fonetico internazionale che [sic] traducono le diverse possibili
pronunce delle vocali, delle consonanti e degli incontri più ricorrenti fra
esse" ('the [sic] letters of the International Phonetic Alphabet which
[sic] translate all the possible pronunciations of the vowels, the consonants,
and the most common consonant clusters'). This time, though, the sort of transcription
used for the vowels is comparative phonemic since we find ɑː instead of aː, ɪ instead of i, ɛ instead of e, aʊ
instead of au, etc. Furthermore, as
you can see, the symbol ʊ is used
instead of the correct uː in moon; ɜː in bird and word is written without the length mark;
and the only consonant cluster that is shown (the one in blocks) is transcribed wrongly with the voiceless velar
fricative x instead of (-)ks!
The
introduction to the book, unfortunately, is riddled with some more grossly
inaccurate statements:
"Da
un punto di vista grammaticale, l'inglese è una lingua particolarmente
sintetica e questo spiega la relativa facilità del suo apprendimento (…)."
(p.3)
('From a
strictly grammatical point of view, English is a synthetic language and this
explains the relative ease with which it is learnt […].')
"Caratteristica
dell'inglese è l'inesistenza di accenti che facilitino la corretta intonazione
o pronuncia di una parola. Ogni lettera ha pertanto un suono diverso in base
alla vocale o alla consonante contigua (…)." (p.4)
('One
special characteristic of English is the absence of orthographic accents which
would enable the reader to identify the correct intonation or pronunciation of
words. Each letter has a different sound depending on the type of vowel or
consonant close to it […]'.)
"L'intonazione
che viene insegnata è la cosiddetta RP o Received Pronunciation (…)." (p.4)
('The
intonation taught to students is called RP or Received Pronunciation […]'.)
Alpha Test
should be ashamed of themselves for publishing such nonsense, especially
because their language books are aimed at people who, one believes, will one
day be our children's teachers. Unacceptable statements similar to the ones I
quoted above are regrettably also to be found in the other books by the same publisher
describing the features of French and German (I haven't seen the book on
Spanish yet).
Why didn't
Alpha Test get a linguist to check the contents of their books? Why did the
Italian Ministry of Education allow the publication of such rubbish?
Vergogna!
Gli orrori dell'Alpha
Test d'inglese
Il
libro che vedete nella prima foto in alto a sinistra è intitolato La prova a test del Concorso Insegnanti -
Inglese ed è stato pubblicato da Alpha Test lo scorso ottobre. Il testo, dal costo di euro 19,90, è
indirizzato a tutti quegli insegnanti che dovranno sostenere il prossimo
gennaio la prova preselettiva d'inglese del concorso docenti bandito il 24 settembre
2012 dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR). (Esistono
simili testi di preparazione della stessa casa editrice anche per coloro che vogliono prepararsi per il
test di francese, tedesco e spagnolo.)
Il
volume è suddiviso essenzialmente in due parti: la PARTE PRIMA (capitoli 1-3)
contiene informazioni circa la 'fonologia', la morfologia, e la sintassi
dell'inglese; la PARTE SECONDA, invece, è caratterizzata da molteplici esercizi con
domande a scelta multipla riguardanti la teoria della lingua.
La
sezione dedicata alla pronuncia inglese consta a malapena di tre pagine (pp.3-5).
Dopo una brevissima introduzione concernente la storia dell'inglese ed i paesi
dove esso è oggi maggiormente parlato, Giuseppe Vottari, colui che ha curato
l'opera, cita quasi en passant la difficile relazione esistente in inglese tra
grafemi e fonemi, per poi presentare quella che a me risulta un'inutile tabella
che elenca le 26 lettere dell'alfabeto con le rispettive pronunce in Received
Pronunciation (si veda la foto sopra con la prima tabella rappresentata).
Quello
che noto immediatamente è che la trascrizione fornita per la pronuncia della
lettera o è del tutto errata:
dovrebbe essere ovviamente əʊ (o al massimo əu) e non au! Inoltre, il tipo di trascrizione utilizzato qui non è più
quello in voga oggi e che troviamo nei tre grandi dizionari di pronuncia
inglese: l'Oxford Dictionary of
Pronunciation (ODP), il Cambridge
English Pronouncing Dictionary (CEPD), e il Longman Pronunciation Dictionary (LPD). La trascrizione fornita da
Vottari è stata per lungo tempo preferita in passato (si confronti l'English Pronouncing Dictionary di Daniel
Jones fino alla sua tredicesima edizione) ed è basata sul cosiddetto principio della
romanizzazione, secondo cui ogni simbolo fonetico utilizzato deve avere per quanto
possibile una grafia uguale o molto simile al corrispondente simbolo ortografico romano:
per esempio i piuttosto che ɪ in it. Il sistema in uso oggi non è di norma basato sul principio
della romanizzazione ma viene definito 'fonemico comparativo', in quanto si
serve di simboli che mettono in evidenza le principali differenze fonetiche
esistenti tra l'inglese e le altre lingue (si veda, per esempio, Gimson's Pronunciation of English,
2008, pp.97-98.).
È
curioso notare che, in fondo a pagina 4, e a pagina 5, il testo ci proponga
un'altra tabella (si confrontino le ultime due foto nell'articolo in inglese
sopra) contenente quelle che Giuseppe Vottari erroneamente definisce come "le [sic] lettere dell'alfabeto fonetico internazionale che [sic]
traducono le diverse possibili pronunce delle vocali, delle consonanti e degli
incontri più ricorrenti fra esse". Stavolta, come si vede, il tipo di
trascrizione utilizzato è fonemico comparativo, poiché troviamo ɑː invece che aː, ɪ al posto di i, ɛ
invece che e, aʊ piuttosto che au,
etc. In aggiunta, il simbolo ʊ viene
usato al posto del corretto uː in moon; ɜː in bird e word manca del simbolo del potenziale
allungamento; e l'unico nesso consonantico descritto (quello in blocks) viene trascritto col
simbolo totalmente errato della velare fricativa sorda, x, piuttosto che con (-)ks!
E
non è finita qui! L'introduzione contiene ulteriori affermazioni completamente
inaccettabili linguisticamente/foneticamente parlando:
"Da
un punto di vista grammaticale, l'inglese è una lingua particolarmente
sintetica e questo spiega la relativa facilità del suo apprendimento (…)."
(p.3)
"Caratteristica
dell'inglese è l'inesistenza di accenti che facilitino la corretta intonazione
o pronuncia di una parola. Ogni lettera ha pertanto un suono diverso in base
alla vocale o alla consonante contigua (…)." (p.4)
"L'intonazione
che viene insegnata è la cosiddetta RP o Received Pronunciation (…)." (p.4)
I
responsabili della casa editrice Alpha Test dovrebbero vergognarsi,
specialmente perché questo libro serve come preparazione per molti docenti che,
un giorno, saranno gli insegnanti d'inglese dei nostri figli. (A malincuore vi confermo
di aver letto simili inammissibili affermazioni anche negli altri testi
riguardanti il francese e il tedesco!)
Perché
l'Alpha Test non si è adoperata affinché un vero linguista controllasse i
contenuti dei testi prima della loro pubblicazione? Perché il MIUR ha permesso
questo scempio? Forse non avremo mai le risposte a queste domande...