Have you ever considered wrtiting the French word événement évènement? I think my French teacher
at school would have corrected me if I'd written it with a grave accent on the
second e. But I recently learned that both
spellings are perfectly acceptable in modern French. The Académie Française has
even made it clear that the spelling évènement
is today to be considered more suitable than the traditional événement. That's because, according to
this article on la nouvelle orthographe,
people nowadays usually say evɛn(ə)mɑ̃,
not even(ə)mɑ̃, thus regularizing
the spelling-sound relationship whereby é
(usually)= e, è (usually)= ɛ and e =
ə or Ø. Same thing with réglementaire,
now preferably written règlementaire by
analogy with règle, where è is always pronounced ɛ (listen here).
As my
readers will know, the French spelling system, compared with the ones used for
English and Danish, is extremely archaic and full of confusing complexities. In
particular, two of its orthographic accents are today in phonetic terms largely
superfluous:
"The circumflex (^) no longer serves its original purpose of indicating vowel length, and in reality there is no longer any consistent difference between è (accent grave) and é (accent aigu or 'acute'). However, the presence of an accent on e still has a very important function: é indicates that the vowel is fully sounded and not reduced to [ə] or elided, cf. ménage /mɛnaʒ/ 'household' and menace /m(ə)nas/ 'threat'."
(Collins and Mees, 2013, p.228; Practical Phonetics and Phonology, 3rd edition; Routledge).
This means
that for a word like très, for
example, native speakers can be heard to say both tʁɛ and tʁe (or to use a
pronunciation with a vowel in between e
and ɛ), although generally only the former
variant is recommended in dictionaries. The same goes for the second
vowel in événement/évènement. Listen to these Forvo audio recordings: notice how the pronunciation of événement/évènement in the L'Être et l'Événement
example is different from the pronunciation of the same word in all the other
clips.
Finally, in
the example sentence C'est très aimable à vous, the first speaker, heidhinn, can be heard to use a closer vowel in très than Pat91, who uses a very open e, if not ɛ.
On all the
other vowels, the accent (`) has no phonetic function since it normally only
serves to distinguish words which would otherwise be spelt identically (e.g. je crois 'I believe' vs. je croîs 'I grow').
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événement
Avete
mai pensato di scrivere la parola francese événement
évènement? Sono certo che la mia
insegnante di lingua al liceo mi avrebbe corretto se avessi scritto questo
termine con un accento grave sulla seconda e.
Tuttavia ho appreso recentemente che entrambe le ortografie sono perfettamente
accettabili nel francese moderno. L'Académie Française ha persino reso noto che
lo spelling évènement è da preferirsi
al tradizionale événement. Secondo
questo articolo sulla nouvelle orthographe, infatti, la maggior parte dei nativi francesi oggi dice evɛn(ə)mɑ̃, non even(ə)mɑ̃, ed ha quindi regolarizzato il rapporto ortografia-suono
secondo cui di solito abbiamo é = e, è
= ɛ ed e = ə o Ø. La stessa
cosa vale per réglementaire, oggi
preferibilmente règlementaire perché derivante da règle, dove è si pronuncia sempre ɛ (ascoltate qui).
I
miei lettori sapranno bene che il sistema ortografico francese, assieme a
quello dell'inglese e del danese, è estremamente arcaico e ricco di complessità
assurde e a volte del tutto incomprensibili. In particolare, due degli accenti
ortografici utilizzati nel francese scritto sono oggigiorno, da un punto di vista strettamente fonetico,
del tutto superflui:
"The circumflex (^) no longer serves its original purpose of indicating vowel length, and in reality there is no longer any consistent difference between è (accent grave) and é (accent aigu or 'acute'). However, the presence of an accent on e still has a very important function: é indicates that the vowel is fully sounded and not reduced to [ə] or elided, cf. ménage /mɛnaʒ/ 'household' and menace /m(ə)nas/ 'threat'."(Collins & Mees, 2013, p.228; Practical Phonetics and Phonology, 3a edizione; Routledge)('L'accento circonflesso (^) non funge più da indicatore di lunghezza come era in passato, e la differenza tra è (accent grave) e é (accent aigu) non è più del tutto netta. Tuttavia, la presenza di un accento su e svolge ancora una funzione importantissima: é indica che la vocale si pronuncia interamente e non è ridotta a [ə] o elisa, cf. ménage /mɛnaʒ/ e menace /m(ə)nas/.').
Ciò
significa che una parola come, per esempio, très,
verrà pronunciata dai nativi sia tʁɛ
che tʁe (o con una vocale tra e e ɛ), sebbene solo la prima variante venga normalmente consigliata
dai dizionari. La stessa cosa vale per la seconda vocale di événement/évènement. Ascoltate queste clip(s) audio tratte dal sito Forvo: notate
come la pronuncia di événement/évènement nell'esempio "L'Être et
l'Événement" sia diversa dalla pronuncia della stessa parola in tutte le
altre registrazioni fornite.
Infine, nella frase C'est très aimable à vous, il primo parlante, heidhinn, utilizza una vocale più chiusa in très rispetto a Pat91, che pronuncia un e molto aperto, se non addirittura ɛ.
Su
tutte le altre vocali, l'accento (`) non ha alcuna funzione fonetica poiché
serve solamente a distinguere parole che altrimenti verrebbero scritte in modo
identico (je crois 'io credo' vs. je croîs 'io cresco').
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Prossimo post: lunedì 29 aprile.
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