Monday, 8 April 2013

événement



Have you ever considered wrtiting the French word événement évènement? I think my French teacher at school would have corrected me if I'd written it with a grave accent on the second e. But I recently learned that both spellings are perfectly acceptable in modern French. The Académie Française has even made it clear that the spelling évènement is today to be considered more suitable than the traditional événement. That's because, according to this article on la nouvelle orthographe, people nowadays usually say evɛn(ə)mɑ̃, not even(ə)mɑ̃, thus regularizing the spelling-sound relationship whereby é (usually)= e, è (usually)= ɛ and e = ə or Ø. Same thing with réglementaire, now preferably written règlementaire by analogy with règle, where è is always pronounced ɛ (listen here).
 
As my readers will know, the French spelling system, compared with the ones used for English and Danish, is extremely archaic and full of confusing complexities. In particular, two of its orthographic accents are today in phonetic terms largely superfluous:


"The circumflex (^) no longer serves its original purpose of indicating vowel length, and in reality there is no longer any consistent difference between è (accent grave) and é (accent aigu or 'acute'). However, the presence of an accent on e still has a very important function: é indicates that the vowel is fully sounded and not reduced to [ə] or elided, cf. ménage /mɛnaʒ/ 'household' and menace /m(ə)nas/ 'threat'."
(Collins and Mees, 2013, p.228; Practical Phonetics and Phonology, 3rd edition; Routledge).


This means that for a word like très, for example, native speakers can be heard to say both tʁɛ and tʁe (or to use a pronunciation with a vowel in between e and ɛ), although generally only the former variant is recommended in dictionaries. The same goes for the second vowel in événement/évènement. Listen to these Forvo audio recordings: notice how the pronunciation of événement/évènement in the L'Être et l'Événement example is different from the pronunciation of the same word in all the other clips. 

Finally, in the example sentence C'est très aimable à vous, the first speaker, heidhinn, can be heard to use a closer vowel in très than Pat91, who uses a very open e, if not ɛ.  

On all the other vowels, the accent (`) has no phonetic function since it normally only serves to distinguish words which would otherwise be spelt identically (e.g. je crois 'I believe' vs. je croîs 'I grow'). 

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événement

Avete mai pensato di scrivere la parola francese événement évènement? Sono certo che la mia insegnante di lingua al liceo mi avrebbe corretto se avessi scritto questo termine con un accento grave sulla seconda e. Tuttavia ho appreso recentemente che entrambe le ortografie sono perfettamente accettabili nel francese moderno. L'Académie Française ha persino reso noto che lo spelling évènement è da preferirsi al tradizionale événement. Secondo questo articolo sulla nouvelle orthographe, infatti, la maggior parte dei nativi francesi oggi dice evɛn(ə)mɑ̃, non even(ə)mɑ̃, ed ha quindi regolarizzato il rapporto ortografia-suono secondo cui di solito abbiamo é = e, è = ɛ ed e = ə o Ø. La stessa cosa vale per réglementaire, oggi preferibilmente règlementaire perché derivante da règle, dove è si pronuncia sempre ɛ (ascoltate qui). 

I miei lettori sapranno bene che il sistema ortografico francese, assieme a quello dell'inglese e del danese, è estremamente arcaico e ricco di complessità assurde e a volte del tutto incomprensibili. In particolare, due degli accenti ortografici utilizzati nel francese scritto sono oggigiorno, da un punto di vista strettamente fonetico, del tutto superflui:


"The circumflex (^) no longer serves its original purpose of indicating vowel length, and in reality there is no longer any consistent difference between è (accent grave) and é (accent aigu or 'acute'). However, the presence of an accent on e still has a very important function: é indicates that the vowel is fully sounded and not reduced to [ə] or elided, cf. ménage /mɛnaʒ/ 'household' and menace /m(ə)nas/ 'threat'."

(Collins & Mees, 2013, p.228; Practical Phonetics and Phonology, 3a edizione; Routledge)

('L'accento circonflesso (^) non funge più da indicatore di lunghezza come era in passato, e la differenza tra è (accent grave) e é (accent aigu) non è più del tutto netta. Tuttavia, la presenza di un accento su e svolge ancora una funzione importantissima: é indica che la vocale si pronuncia interamente e non è ridotta a [ə] o elisa, cf. ménage /mɛnaʒ/ e menace /m(ə)nas/.').


Ciò significa che una parola come, per esempio, très, verrà pronunciata dai nativi sia tʁɛ che tʁe (o con una vocale tra e e ɛ), sebbene solo la prima variante venga normalmente consigliata dai dizionari. La stessa cosa vale per la seconda vocale di événement/évènement. Ascoltate queste clip(s) audio tratte dal sito Forvo: notate come la pronuncia di événement/évènement nell'esempio "L'Être et l'Événement" sia diversa dalla pronuncia della stessa parola in tutte le altre registrazioni fornite. 

Infine, nella frase C'est très aimable à vous, il primo parlante, heidhinn, utilizza una vocale più chiusa in très rispetto a Pat91, che pronuncia un e molto aperto, se non addirittura ɛ.  

Su tutte le altre vocali, l'accento (`) non ha alcuna funzione fonetica poiché serve solamente a distinguere parole che altrimenti verrebbero scritte in modo identico (je crois 'io credo' vs. je croîs 'io cresco').

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Prossimo post: lunedì 29 aprile.

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