![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgch6_Ty02IZQMKtehPU1VJOZe_TjFHNAlKTNpfccn2BnAMNfhfMaQ5LMhxVr1OOSJSc70PGljv37XkIqOEt1h_c1pkFgRX-a8v-RG1TPhEqaM47FMcbj_xglNUOgPdk1b0A4wuczSX4qk1/s1600/interpreting.jpg)
- poor command of weak forms
- she mis-stressed in lots of words and compounds, including reports which she very often pronounced as *ˈɹɛpɚts
- basically she always pronounced as four syllables rather than
(the usual) three, and used z instead of s: thus ˈbeɪzɪkəli (Please note that ˈbeɪz- is possible, though probably not so common, in AmE.)
- basis, like basically, also had z rather than the normal s: ˈbeɪzɪz
- radiology she said as *ɹadiˈɒlədʒi
- wrong distribution of r: nurses, for instance, was sometimes pronounced with r and sometimes not (Please note that the interpreter had a (mainly) standard British English accent.).
A colleague
of mine, who is an interpreter, tells me that Italian interpreters don't study
English phonetics, university courses preferring to focus their attention on
matters such as vocabulary and syntax instead. I wonder what interpreters from Italy would do,
then, in the rather unfortunate event of having to translate into Italian a
speech delivered by an English native speaker whose accent they found particularly difficult
to understand…
Pronunce di un'interprete
Lo
scorso mercoledì sono stato invitato a partecipare ad un workshop internazionale sull'importanza
dei comitati etici nella ricerca infermieristica. Il workshop si è tenuto
presso il Ministero della Salute a Roma. Tra i molti ospiti illustri sono intervenuti
professori ed esperti dal Regno Unito i quali hanno condiviso il proprio sapere
ed esperienza nell'ambito del nursing e della pubblicazione in riviste scientifiche specializzate. Poiché questi studiosi non sapevano esprimersi in italiano, il Ministero
ha messo a disposizione due interpreti (donne), una delle quali purtroppo non è risultata essere
tanto all'altezza. Sebbene sia riuscita comunque a trasmettere le giuste informazioni agli ospiti stranieri presenti, la sua sintassi inglese è parsa essere a tratti poco autenticamente idiomatica e la pronuncia di alcuni termini, tra l'altro molto comuni, abbastanza 'discutibile'. Ecco alcuni
degli appunti che ho preso durante la conferenza:
- scarsa
padronanza delle forme deboli o 'weak forms'
- scorretta accentazione in molte parole composte e non, tra cui reports, spesso pronunciato *ˈɹɛpɚts
- basically, invece di avere la pronuncia comune (compressa) con
tre sillabe ne aveva sempre quattro, e al posto di s aveva z: ˈbeɪzɪkəli (Si noti che ˈbeɪz- è possibile, sebbene probabilmente non tanto comune, in americano.)
- basis, come basically, aveva z piuttosto che s: ˈbeɪzɪz
- radiology è stato varie volto pronunciato *ɹadiˈɒlədʒi
- scorretta distribuzione di r: nurses, per esempio, è stato a volte pronunciato con r e a volte no (Si noti che l'interprete aveva un accento essenzialmente britannico standard.).
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10DM-pr8VaPqpEMf1QO-q0bZlRtkbVG1oJ9wSohAxXHaxOb5vCAY4nwCLegvQlYvx_FA6LH43ej5pK5tOyOfn_PZxwY1mNsh0XP8eNghblhrVZFzRXTG6ygCkRtUxheVYmZ-3kOiZvPOZ/s1600/interpreters.jpg)
Una
mia collega inteprete mi ha riferito che coloro che lavorano nel suo campo in
Italia non studiano fonetica inglese poiché i corsi offerti nelle
maggiori università o scuole d'interpretariato preferiscono focalizzare la propria
attenzione generalmente sul vocabolario e la sintassi della lingua. Mi chiedo
cosa succederebbe, allora, se questi interpreti si trovassero nella sfortunata posizione
di dover tradurre simultaneamente in italiano il discorso di un madrelingua
inglese il cui accento fosse per loro di difficile comprensione...