Saturday, 15 September 2012

Speak (out) Now!

Eccezionalmente, solo per questa settimana, ho deciso di pubblicare un articolo interamente in italiano anziché in inglese, poiché i contenuti che seguono sono rivolti essenzialmente agli italiani. 


Mi rattrista profondamente comunicarvi che un giornale così autorevole quale Il Sole 24 Ore abbia deciso di pubblicare, assieme ai suoi articoli, un nuovo corso d'inglese presentato dal comico John Peter Sloan, personaggio oramai molto noto in Italia. Sono alquanto dispiaciuto poiché, come ho già ribadito in un altro mio post, Mr Sloan non è, a mio avviso, la persona adatta per insegnare inglese agli italiani. Ciò si evince chiaramente dai suoi video postati in Internet: molte delle affermazioni che fa riguardo la lingua inglese e la sua pronuncia risultano infatti false o solo in parte corrette.


In uno di questi nuovi clip pubblicati recentemente sul sito del Sole 24 Ore, Sloan afferma che la r in parole come more o horse "non si [sic] legge mai". Questa, ovviamente, è un'affermazione completamente errata in quanto esistono accenti molto conosciuti nel mondo (americano, irlandese, scozzese, ecc.) in cui la pronuncia della r dopo un suono vocalico è considerata del tutto standard.  Sapevate che, per esempio, il non pronunciare la r in car in americano è per molti nativi degli USA sinonimo di ignoranza? Inoltre, ci sono accenti anche in Inghilterra in cui la pronuncia della r postvocalica è una caratteristica fondamentale dell'inglese parlato: ascoltate, per esempio, l'inglese del West Country, ovvero quello del sud-ovest dell'Inghilterra. Anche nello standard britannico si sente, a volte, pronunciare la r prima di una consonante a seguito dell'elisione di una vocale debole: carol, kærl anziché ˈkærəl. In una parola come bar, per esempio, lo standard britannico ammette la r solo se questa è seguita da una parola che inizia per vocale: è curioso notare che in uno dei tre video linkati sopra Sloan pronunci proprio questa parola con la r finale! Molto meglio sarebbe stato da parte del comico fornire esempi d'inglese britannico standard in cui troviamo il suono r nella pronuncia senza che una r compaia nello spelling. (Leggete il mio post sul fenomeno dell'r-intrusion.)

Affermare che small si pronuncia con la s sorda iniziale (come in sole, per esempio), mi sta bene, ma questo non è altro che un dettaglio quasi del tutto inutile per i lettori dei libri di Sloan che credo siano in maggioranza principianti. Nessun madrelingua inglese, infatti, scambierà mai la parola small per un'altra solo perché questa può venire pronunciata dagli italiani con una s sonora invece che sorda! Ci sono tantissimi altri aspetti della pronuncia inglese molto più rilevanti che gli italiani sono invitati a conoscere se si vuole parlare con e capire bene i nativi. Inoltre, fornire news-stand ('edicola') come esempio in cui la prima s è sonora (come all'inizio di sbaglio) e la seconda è sorda (come in sole), è una scelta che definirei nuovamente errata, poiché per molti nativi, nella catena parlata, spesso la prima s diventa sorda per effetto della presenza della seconda. Questo fenomeno prende il nome di assimilazione ed è comune in ogni lingua. Si può notare un'assimilazione anche nella parola newspaper dove per alcuni parlanti la s è sempre sonora, per altri è sempre sorda; per altri ancora può variare (cf. Longman Pronunciation Dictionary, p. 540).   
  
E che dire dell'acca? Non c'è bisogno di un fonetista dell'inglese quale è il sottoscritto per sottolineare che non è assolutamente vero che ogni volta che compare un'acca nello spelling inglese la si debba 'pronunciare'. Come saprete, ci sono parole, essenzialmente di derivazione francese, che nell'ortografia contengono un'acca ma questa non viene mai pronunciata (honest, hour, heir, ecc.). In alcune - hotel è un caso - la pronuncia dell'acca è variabile. In altre, invece, dipende dal tipo di accento che si parla: nella parola herb l'acca si pronuncia in inglese britannico standard ma non di norma in quello americano (cf. Longman Pronunciation Dictionary, p. 375). Altre parole come has, have, him, her, ecc., possono 'perdere l'acca' nel discorso parlato e diventare quasi del tutto incomprensibili per coloro che sono abituati a pronunciarle (e a 'sentirle'!) con il suono h. Infine, basta recarsi a Londra o nelle altre grandi città dell'Inghilterra per scoprire che molti inglesi non pronunciano regolarmente l'acca dove 'la norma' vorrebbe lo si facesse.

Un'ultima nota, poi, riguardo l'aggettivo fastidious ('meticoloso') che in uno dei video Sloan definisce come "non negativo in inglese". Basta aprire l'Oxford Advanced Learner's Dictionary (2011; OUP) per leggere che il termine citato sopra può essere "sometimes disapproving" (p. 577), cioè 'può esprimere a volte disapprovazione'. 

Quanto sottolineato fin qui riguardo gli insegnamenti di John dovrebbe farci riflettere profondamente. Perché gli italiani persistono nel comperare i suoi libri/corsi? Forse perché Mr Sloan è madrelingua e quindi più 'affidabile' di molti altri insegnanti di lingua che non lo sono? Può darsi. Ma vorrei invitare i miei lettori a considerare il fatto che essere madrelingua non significa per forza conoscere accuratamente la propria lingua, saperla analizzare, o riuscire a spiegare le sue caratteristiche in modo comprensibile, dettagliato, e veritiero. C'è bisogno, come in ogni campo, di una profonda preparazione e tanto studio. In aggiunta, operare delle 'semplificazioni linguistiche' in ambito didattico, come quelle che sembra siano state attuate dal nostro comico nelle proprie pubblicazioni, è accettabile, specialmente quando gli studenti ai quali sono rivolti gli insegnamenti di una lingua risultano essere in maggioranza principianti. Ma è intollerabile pensare che per 'semplificare' le complicatezze dell'inglese si arrivi a fornire informazioni poco chiare, fuorvianti, scadenti, o addirittura fasulle.

Non metto certo in dubbio la bravura di Sloan comico; piuttosto chiedo agli italiani di prestare maggior attenzione alle attrattive della pubblicità e del commercio. La vendita di tante copie di libri o corsi di lingua come quelli prodotti da Mr Sloan non implica per forza che gli stessi siano di qualità. Be careful!

AGGIORNAMENTO (11/03/2018) John Peter Sloan ha da poco pubblicato un video in cui spiega la pronuncia di alcuni suoni dell'inglese britannico standard.
Tra questi c'è quello che lui chiama 'il fiorellino', ovvero lo schwa (corrispondente al simbolo /ə/ dell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA)). Lo chiama ‘fiorellino’ perché secondo lui i bambini formano una sorta di fiore con la bocca quando pronunciano /ə/ — ovvero arrotondano le labbra nell’articolare lo schwa. Questo è completamente errato! Lo schwa nella pronuncia standard britannica è una vocale centrale articolata con le labbra in posizione neutra, cioè non arrotondate: vedi, per esempio, Gimson’s Pronunciation of English di Alan Cruttenden, Routledge (2014), pp. 137-139. (In alcuni accenti inglesi regionali e, per esempio, in australiano, lo schwa può risultare invece arrotondato.) Il simbolo che ha scelto quindi è, ahimè, del tutto inutile. Si può notare infatti come lo stesso comico arrotondi le labbra nell’articolare il suono in isolamento (sbagliando!), e come poi, nel fornire esempi e nell’esprimersi più naturalmente, non lo faccia affatto.  


Nell’espressione a cup of tea, infine, non c’è alcuno schwa in cup nella pronuncia britannica standard: il fonema vocalico in questo caso è solitamente rappresentato dal simbolo /ʌ/. John crede ci sia /ə/ in cup perché nell’inglese regionale delle Midlands e del nord dell’Inghilterra i nativi utilizzano /ə/ oppure /ʊ/, come in FOOT, o una vocale intermedia, in tutte le parole che nello standard hanno /ʌ/. Non è un caso che John provenga da Birmingham, città dove si parla uno degli accenti regionali considerato tra i più ‘sgradevoli’, meno ‘autorevoli’ e meno ‘prestigiosi’ dagli inglesi, secondo le statistiche riportate dalla letteratura scientifica (Giles, H. (1970), ‘Evaluative Reactions to Accent’, Educational Review).

Per descrivere ed insegnare la pronuncia della propria lingua, non basta essere madrelingua. Fonetisti non ci si improvvisa. 

8 comments:

  1. Pazzesco che a volte l'insegnamento di una lingua da parte di un parlante nativo possa essere più dannosa rispetto a quello di un non madrelingua. Vai Alex!!

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  2. Condivido molto di quanto lei dice, ma no il giudizio severo nei confronti del Sig. Sloan: sono sicuro che lei è molto più preparato per quanto riguarda la pronuncia dell'inglese rispetto al sig. Sloan, ma non mi risulta che nella scuola italiana, dalle elementari alle superiori, nei corsi delle varie scuole di lingue ecc lo studio della pronuncia inglese venga affrontato in modo serio e strutturato. Benché oggi sia possibile affrontare scientificametne lo studio della pronuncia di una lingua straniera, questo non viene fatto, perché? impreparazione della classe docente? considerare la fonetica un inutile orpello? potrebbe anche essere! Ma non possiamo candannare il Signor Sloan per l'esposizione, molto intuitiva e poco scientifica, che lui fa della pronuncia della sua stessa lingua, se nemmeno a noi italiani viene insegnata la pronuncia corretta della nostra stessa lingua! Ma se non conosco la pronuncia corretta della mia lingua come posso cogliere le differenze tra la mia lingua e quella straniera che voglio imparare? Tutto è lasciato al caso e alla responsabilità/intelligenza individuali, purtroppo per molti! Fabio

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    1. "Benché oggi sia possibile affrontare scientificametne lo studio della pronuncia di una lingua straniera, questo non viene fatto, perché? impreparazione della classe docente?"

      Sì, decisamente!

      "Ma non possiamo [sic] candannare il Signor Sloan per l'esposizione, molto intuitiva e poco scientifica, che lui fa della pronuncia della sua stessa lingua, se nemmeno a noi italiani viene insegnata la pronuncia corretta della nostra stessa lingua!"

      Gli italiani non hanno bisogno di imparare la pronuncia "corretta" della propria lingua. Imparare la pronuncia "corretta" della propria lingua madre significa fare dizione e non fonetica!

      "Ma se non conosco la pronuncia corretta della mia lingua come posso cogliere le differenze tra la mia lingua e quella straniera che voglio imparare?"

      Imparare le caratteristiche di pronuncia dell'italiano parlato può essere d'aiuto nell'apprendimento della pronuncia dell'inglese, ma non è assolutamente indispensabile.

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  3. E fa sempre picere quando qualcuno si ricorda le particolarita' dell'accento irlandese!!! :D Confermo comunque che da queste parti la pronuncia dell'acca e' rarissima, al contrario magari invece di altre parti d'Irlanda stessa.

    L'atteggiamento del Signor Sloan comunque sa un tantinino di spocchia (in antropologhese/sociologhese lo chiamiamo 'etno-(o socio-) centrismo'.... ;-)
    Del resto pero', non essendo Sloan un insegnante di inglese vero e proprio ma solo un parlante nativo, non puo' fare altro che riportare la SUA esperienza (personalissima e necessariamente parziale). Purtroppo l'etno- o socio-centrismo nascono non da prese di posizione, ma da sviste, pensando che ovunque ci si comporti, si ragioni o si parli come dalle proprie parti. Il probema e' che, per quanto genuine possano essere, queste sviste a volte generano veri e propri mostri, inconsapevolmente.
    In altre parole, sarebbe meglio lasciare il mestiere di insegnante a coloro che hanno le carte giuste per farlo. ;-)

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  4. Here, here; I couldn't agree more!

    J.P Sloan, a detestable individual presenting a worthless product which will only fall short of doing of what it already (patently) cannot do: a grave disservice to the EFL profession!

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    1. Salve,sul mio libro di fonetica inglese universitario c'è scritto che la r in more e in horse non si pronuncia.Non capisco perché lei debba mettere in cattiva luce Mr.Sloan e giudicare inappropriato il suo operato. Secondo me la sua è solo invidia e questo non è un atteggiamento professionale.

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    2. Caro Anonimo, ha letto attentamente il paragrafo sopra che riguarda la pronuncia della 'r' in inglese? Forse no. Glielo ripropongo:

      "In uno di questi nuovi clip pubblicati recentemente sul sito del Sole 24 Ore, Sloan afferma che la r in parole come more o horse "non si [sic] legge mai". Questa, ovviamente, è un'affermazione completamente errata in quanto esistono accenti molto conosciuti nel mondo (americano, irlandese, scozzese, ecc.) in cui la pronuncia della r dopo un suono vocalico è considerata del tutto standard.  Sapevate che, per esempio, il non pronunciare la r in car in americano è per molti nativi degli USA sinonimo di ignoranza? Inoltre, ci sono accenti anche in Inghilterra in cui la pronuncia della r postvocalica è una caratteristica fondamentale dell'inglese parlato: ascoltate, per esempio, l'inglese del West Country, ovvero quello del sud-ovest dell'Inghilterra. Anche nello standard britannico si sente, a volte, pronunciare la r prima di una consonante a seguito dell'elisione di una vocale debole: carol, kærl anziché ˈkærəl. In una parola come bar, per esempio, lo standard britannico ammette la r solo se questa è seguita da una parola che inizia per vocale: è curioso notare che in uno dei tre video linkati sopra Sloan pronunci proprio questa parola con la r finale! Molto meglio sarebbe stato da parte del comico fornire esempi d'inglese britannico standard in cui troviamo il suono r nella pronuncia senza che una r compaia nello spelling. (Leggete il mio post sul fenomeno dell'r-intrusion.)"

      Nei termini 'more' e horse' se pronunciati in isolamento, la 'r' è muta nello standard britannico (che è quello al quale probabilmente fa riferimento il Suo libro di testo). Tuttavia, se questi termini sono seguiti da una parola che inizia per vocale, in inglese britannico si tende a pronunciare di nuovo /r/.

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